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Benvenuti a Sarajevo   

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« Una città che nel suo centro ha quattro luoghi di preghiera. È raro. Un luogo musulmano, due cristiani, uno ebraico. A un centinaio di metri uno dall'altro. Non esiste in nessuna altra parte del mondo. » (Predrag Matvejević in un'intervista per La storia siamo noi)

Sarajevo è la capitale e la più grande città della Bosnia ed Erzegovina. La sua popolazione si aggira attorno ai 750.000 abitanti (al 2011). Conosciuta principalmente come scenario dell'attentato all'arciduca austriaco Francesco Ferdinando, la città ha ospitato, nel 1984, i XIV Giochi olimpici invernali e, tra il 1992 e il 1995, ha sofferto più di tre anni d'assedio da parte delle forze serbo-bosniache, durante la guerra di Bosnia (1992-1995).

Cenni storici

L'area occupata dalla Sarajevo odierna è stata continuamente abitata dall'Età della pietra. Ne sono tutt'oggi rimaste delle evidenti tracce, anche se maggiormente dovute a delle successive ricostruzioni. Una città romana – il cui nome probabilmente era "Aquae Sulphurae" - sorgeva nell'antichità al posto del sobborgo di Ilidza.
Durante i primi anni del Medioevo Sarajevo non era altro che un insieme di villaggi raggruppati attorno ad uno spazio per il mercato e ad una fortezza chiamata Vrhbosna.
L'anno generalmente ricordato come quello di fondazione della città è il 1461, quando il primo governatore Ottomano in Bosnia, Isa-beg Ishakovic, trasformò il raggruppamento di villaggi in una città e in una capitale, costruendo degli edifici chiave, ed in particolare una moschea, un mercato al chiuso, dei bagni pubblici, un ostello e ovviamente il castello del Governatore (saray) che diede alla città il suo nome di oggi.
Sarajevo ha iniziato a prosperare nel XVI secolo quando il suo maggiore costruttore Gazi Husrev-beg diede vita a quasi tutto quello che oggi compone la città vecchia.
Durante una incursione condotta dal principe Eugenio di Savoia, nel 1699, contro l'Impero Ottomano, Sarajevo fu bruciata e rasa al suolo. La città in seguito fu ricostruita anche se non si riprese mai pienamente dalla distruzione, tanto che la capitale della Bosnia fu spostata a Travnik.
Nel 1878, la Bosnia fu occupata dall'impero austro-ungarico, architetti e ingegneri invasero Sarajevo cercando di ricostruirla come una moderna capitale europea. Questo portò alla fusione delle parti della città ancora costruite in stile Ottomano, con l'architettura contemporanea occidentale. Sarajevo ospita anche brillanti esempi del periodo della Secessione e dello stile Pseudo-Moro.
Nel 1914 la città fu lo scenario dell'evento che scatenò la prima guerra mondiale, l'assassinio – il 28 giugno del 1914 – dell'arciduca d'Austria Francesco Ferdinando e di sua moglie.
In seguito alla seconda guerra mondiale Sarajevo divenne un importante centro industriale regionale della Jugoslavia e di conseguenza è cresciuta molto rapidamente. I nuovi quartieri sono stati costruiti a ovest della città vecchia e sono andati accrescendo l'unicità dell'architettura della città.
Il momento di massima crescita della città si ebbe agli inizi degli anni ottanta quando Sarajevo venne nominata città ospitante dei giochi olimpici invernali.
A causa dell'inizio della guerra in Jugoslavia, il 6 aprile 1992 la città venne accerchiata ed in seguito assediata dalle forze serbe. La guerra, che è durata fino all'ottobre del 1995, ha portato distruzione su larga scala e una fortissima percentuale di emigrazione.
Tra i beni culturali maggiormente devastati dal conflitto si rammentano la Biblioteca Nazionale ed Universitaria, che era il monumento più rappresentativo dell'architettura pseudo-moresca del XIX secolo, il "Museo di Stato della Bosnia ed Erzegovina" e la Moschea di Gazi Husrev Beg (del XVI secolo).
La ricostruzione della città è iniziata a partire dal marzo del 1996, subito dopo la fine della guerra. Sebbene già nel 2003 la maggior parte della città presentasse il frutto dei primi processi della ricostruzione, ad oggi (novembre 2011) Sarajevo mostra ancora i diversi segni del conflitto, sia nella parte nuova che in quella più antica (in particolare risultano abbastanza evidenti i colpi di proiettile presenti su moltissimi edifici ricoperti di gesso). Il centro storico ottomano e la parte ottocentesca, di impronta austriaca, a parte alcuni singoli edifici sono completamente rimesse a nuovo. I segni più evidenti della guerra si possono ancora trovare nella città nuova, Novo Sarajevo, dove molti edifici sono ancora distrutti, e accanto ad essi sono molti i cantieri di nuovi centri commerciali ed edifici destinati ai servizi

Geografia

Sarajevo è localizzata vicino al centro geometrico del triangolo di terra che è la Bosnia ed Erzegovina, qualche chilometro ad est della sorgente del fiume Bosna. Un piccolo fiume di nome Miljacka divide la città in due parti. L'antico cuore della città si trova in una ampia valle che ha una forma naturale di anfiteatro.
La città si trova a 511 metri sopra il livello del mare, alcuni suoi sobborghi raggiungono i 900 metri sopra il livello del mare, il che fa di Sarajevo una delle città più elevate in Europa. Le cime delle montagne che accerchiano la città raggiungono e superano i 2000 metri sopra il livello del mare.
Durante la seconda metà del XX secolo, città satellite come Ilidža e lt Vogošča si sono fuse con Sarajevo diventandone dei sobborghi.



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